MAIND | Transhumance

"La civiltà sembra in generale estraniare gli uomini dai materiali, cioè dai materiali nella loro forma originale. Perché il processo di dar forma è così diviso in fasi separate che una persona è raramente coinvolta nell'intero corso della produzione, spesso conoscendo solo il prodotto finito. Ma per ottenere dai materiali un senso di schiettezza, avventurandosi verso la sostanza di cui è fatto il mondo, dobbiamo tornare alla materia stessa, al suo stato originale, e da lì prendere parte ai suoi stadi di cambiamento".
[Annie Albers, Work with material, in SelectedWritings on Design. Middletown: WesleyanUniversity Press, pp. 6-9. (Original work published 1937p.6]

Cos'è TRANSHUMANCE.
Transhumance. A new humus for textileidentity, è una mostra presentata nel 2016 a NY per il New York TextileMonth (NYTM), nell'ambito della sezione riservata ai giovani talenti. La mostra è una iniziativa di LidewijEdelkoort, in collaborazione con la Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum e la Parsons: insieme alle ricerche sul textile design delle seguenti scuole internazionali: Central Saint Martins, Fashion Institute of Technology, Kent state University, Philadelphia University, PrattInstitute, Royal College of Art, Textile Art Center &University of Massachusetts Amherst.La manifestazione di New York ha coinvolto tutti i soggetti di maggiore prestigio e visibilità della vita culturale sociale ed economica della città di New York.

MAIND vs TRANSHUMANCE
TransHumance non è solo il risultato applicativo delle ricerche preliminari condotte attraverso il progetto MAIND sui valori sensoriali delle superfici. Riguarda il settore del tessilee introduce autonome potenzialità di sviluppo rispetto a Maindin un'ottica indirizzata a fare emergere i processi di design identitari, legati al saper fare dei territori, portatori di valori d'identità, storia, memoria, attraverso analisi minute e mappature sui processi produttivi locali di contro ai fenomeni di globalizzazione. Transhumance è un viaggio nel tempo della trasformazione della materia, al fine di oltrepassare, come indicato dalla più avanzata critica delle arti visuali, la specificità disciplinare degli studi sulla moda, a favore di una nuova tessiturologia connessa alla storia dell'arte e dell'architettura, per la progettazione di superfici come medium capaci di connettere i ripiegamenti della materia con le pieghe dell'anima.
TransHumance allora è una doppia transumanza, nello spazio e nel tempo sicuramente, ma anche verso un modello teorico per il tessile, dalla natura multi referenziale e interdisciplinare che cerca di interpretare attraverso un'idea di pluriversalismo i paradigmi di sperimentazione delle arti visuali contemporanee che fanno della superficie il centro delle loro sperimentazioni.

Dopo TRANHUMANCE
La ricerca sulla materialità delle superfici dopo la mostra Transhumance è continuata nella direzione di una sempre maggiore definizione scientifica e metodologica servendosi anche dei risultati metodologici in corso di MAIND, e dei sistemi di classificazione introdotti da INAMTEX per stabilire le potenzialità d'innovazione insite negli "stadi di cambiamento della materia" e renderle trasmissibili nei contesti di formazione. Da una condizione di pragmatismo esperenziale, essi sono divenuti oggetto di un'analisi teorica e tecnica multidisciplinare e multireferenziale: da un lato la catena storico-critica dei linguaggi della figurazione, dall'altro il mondo delle ricerche contemporanee sul design dei materiali e sulla cosiddetta material-experience nei suoi rapporti con la scienza e l'ingegneria dei materiali.